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giovedì 6 dicembre 2012

Il miracolo di Mao.

Cammino per strada e quest'anno più che mai l'atmosfera natalizia lascia a desiderare. Non solo perchè sono lontana dai miei parenti e amici o perchè manca la neve. Manca il calore. E questo lo si nota non solo sotto natale.
I palazzi sono più che mai alti e, in lontananza, se ne possono vedere altri in costruzione, tutti in fila identici gli uni agli altri, tutti grigi e con lo stesso numero di finestre. Perdono anche la loro funzione di "grattare" il cielo: non ci riescono, poveretti, perchè quello che trovano una volta giunti a destinazione è uno spesso strato di smog che impedisce persino ai raggi del sole di riscaldare le giornate che si fanno sempre più fredde.
Le strade non sono intasate soltanto dalle bici, ma anche dalle macchine. Il regno delle bici sta diventando il regno delle automobili: un lavoratore medio al giorno d'oggi in Cina può permettersi senza problemi una macchina tutta sua e se ci rinuncia è soltanto per restare fedeli alla "cultura" ciclistica tipica cinese. A proposito, qualcuno saprebbe dirmi dov'è finita la più antica cultura del mondo? Così la definiscono i cinesi stessi.Una cultura antica e radicata nel passato.
Be' scusate tanto ma io non riesco a trovarla. Certo, tra i negozi supertecnologici che vendono cellulari all'avanguardia, tra uno starbucks e l'altro, si possono ancora trovare negozi che vendono del tipico thè cinese. Be', tutto qui?
Chiedo alla mia prof cosa c'è di interessante da fare nella mia città e mi scrive su un foglietto una sfilza di nomi in cinese: tutti centri commerciali. Le spiego che vorrei vedere qualcosa di tipico e allora si va tutti in gita in un tempio buddhista. Anche quello ha ormai perso la sua vera funzione religiosa e altro non è che un museo a cielo aperto per turisti curiosi. Le persone che se ne occupano non mi sanno spiegare niente legato alla religione e tutto quello che interessa loro è che noi, stranieri e di conseguenza ricchi, gli portiamo un po' di soldi. Ed eccoli, anche qui in Asia, i venditori ambulanti nel tempio, a vendere di tutto: amuleti, piccoli gioccattoli in legno per bambini, delle collane con una croce e un ciondolo con la foto di Mao stampata sopra.
Che sia lui la conseguenza?  Lui e la sua "rivoluzione" culturale?
Certo il miracolo l'ha fatto: oggi la Cina è un forza economica in continua crescita e vanta già una posizione rinomata. Ma a quale prezzo?
I cinesi stanno pagando tutto questo con l'ignoranza che propaga tra i giovani senza che nessuno se ne renda condo. Ci si ricorda benissimo quello che il Giappone ha fatto alla Cina nel passato, ma nessuno sembra ricordare gli errori dei cinesi non solo nei confronti di altri Paesi, ma nei confronti di se stessi, e mentre tutti sono indaffarati a odiare il Giappone sperando di dargli battagglia nessuno si rende conto che quello che sembrava essere un miracolo si sta trasformando in un suicidio culturale.

domenica 4 novembre 2012

Tra immagini e parole: la mia Cina.


Cercherò di raccontare questa fantastica esperienza tramite le mie due più grandi passioni: la fotografia e la scrittura!
Spero di riuscire a farvi viaggiare un po' attraverso le immagini e le parole!





Una delle "arti" cinesi che rimane ancora intatta nel bel mezzo di una città piena di  voglia di svilupparsi e stare al passo con la tecnologia e il mondo Occidentale è lo "Street food". Al mattino presto arrivano col loro carretto, sistemano un tavolo sul marciapiede e cominciano a cucinare. Certo non è quel che si dice pulito, ma ha tutta una sua magia e spesso, mentre aspetto il pullman per la scuola, mi incanto ad osservare tutti i preparativi, la gente che arriva, si siede su minuscole sedie al bordo della strada e mangia.

Sui bordi delle strade è pieno di meccanici "On the road" per così dire. Hanno anche loro dei carretti pieni di attrezzi  e li si vede lavorare fin dalla mattina. All'ora di pranzo però si rilassano anche loro e, su un'asse di legno che mettono sui loro carretti, a coprire gli attrezzi, stendono una tovaglietta colorata e cominciato a giocare a quelli che noi chiamiamo gli "schacchi cinesi". Chissà che non imparerò anch'io a giocarci? Ma si vede giocare solo gente anziana, i giovani preferiscono piantare fiori in fattorie virtuali davanti a un computer.


Ecco che un'ordinata classe cinese marcia sotto gli occhi vigili della professoressa e al ritmo scandito dal militare: "Yi er Yi": "Un due un".
Per cosa si addestrino non si capisce molto bene. Non si tratta di duri esercizi fisici o prove di coraggio: gli alunni semplicemente marciano tutta la giornata.
Scatto una foto e subito un militare corre verso di me, con l'aria severa mi chiede "gentilmente" di cancellare la foto.
Chiedo "Wo bu keyi ma?" (non posso?).
Mi risponde di no. Allora gli faccio vedere che cancello la foto, ma fortunatamente ne avevo scattate altre prima di essere vista.


Operai a riposo nel bel mezzo di una montagna ospitante un tempio buddhista. A cosa lavorano? A strutture per i turisti, come la seggiovia che si vede nello sfondo. Per arrivare tranquilli e senza fatica in cima alla montagna. Io ho preferito arrivarci a piedi. Un tempio così bello ma reso così accessibile perde la sua magia e la sua religiosità e tutto ciò che puoi fare è immaginarti antichi monaci buddhisti arrivare con fatica fino alla montagna tutto per accendere un incenso e pregare il proprio dio. Anch'io l'ho fatto: ho acceso tre stecche di incenso per il dio della letteratura.


Sempre all'interno del tempio buddhista trovo una casetta in pieno stile cinese sbarrata. Le finestre sono tutte uscurate con dei giornali ma in un angolo un dei giornali ha ceduto e riesco a guardare dentro, attraverso la polvere. Una gigantografia di Mao occupa tutta la parete di fronte all'entrata. Più tardi in una bancherella, sempre all'interno del tempio, trovo alcuni ciondoli in vendita raffiguranti Mao. Possibile che il mito regga ancora?

venerdì 19 ottobre 2012

Vivere in Cina #2: Che vita da studente!

Hello!
Bonjour!
你好!

 Buongiorno a tutti quanti!! Un po' di internazionalità fa sempre bene...sono partita con Intercultura o no?!
Alcuni la chiamerebbero vita da cani. Ma i cani di certo se la spassano meglio di questi studenti, tutto il giorno a dormire e mangiare.
Non si può che definirla vita da studente.
Oramai sono quasi due mesi che vivo in Cina e sto avendo la possibilità di vedere da vicino questa cultura così diversa dalla nostra!
Passando intere giornate a scuola posso raccontarvi un po' di come uno studente cinese vive la scuola.
La vita di uno studente cinese non è per niente facile ed è alquanto stressante, non solo per gli orari (che già di per sè sono proibitivi) ma anche per via di tutte le restrizioni, regole e soprattutto le aspettive che gli altri hanno.
Tanto per cominciare la scuola mira a rendere tutti gli studenti uguali, il che è estremamente diverso dal volerli mettere sullo stesso piano, e per questo c'è l'obbligo di indossare una divisa. Altra tattica per tenere gli studenti ben concentrati sullo studio è probire relazioni amorose e per essere un po' più sicuri rendono le ragazze asessuate: capelli talmente corti da sempbrare ragazzi, niente gioielli e niente trucco.
Inoltre ogni studente è a disposizione di un cartellino riconoscitivo da indossare e tenere in vista sul quale ci sono foto e nome dello studente, ma la cosa che fa' la differenza è il colore: se il colore è giallo significa che puoi uscire ed entrare dalla scuola senza problemi, se il colore è rosso allora non puoi uscire perchè significa che lo studente alloggia nei dormitori.
Questi a parer mio sono i più limitati: finiscono le lezioni alle 20.30, dopodichè rientrano in dormitorio dove hanno il coprifuoco alle 22.00. Dopo quest'ora non possono fare alcun rumore, accendere luci, televisioni o altri apparecchi, semplicemente devono dormire. Diciamo che nelle galere italiane si vive molto meglio, al confronto un hotel a 5 stelle!
 Nonostante ciò gli studenti cinesi hanno molti compiti e una mia compagna di classe mi ha confessato di chiudersi in bagno dopo il coprifuoco per studiare senza che da fuori il guardiano veda la luce accesa. A uno viene da chiedersi perchè sia così importante seguire queste regole in modo così ferreo. Il fatto è che gli studenti che vivono in dormitorio partono ad inizio anno con 25 punti e ogni volta che infrangono una regola vedono sottrarsi dei punti. Se si arriva a quota zero si viene cacciati dal dormitorio, il che, per gli studenti che vengono da città molto lontane, equivale a dover abbandonare la scuola.
Gli studenti sono molto competitivi, ma più che competitività oserei chiamarlo spirito di sopravvivenza! In ogni scuola viene stilata, alla fine di ogni anno, una classifica che parte dal primo miglior studente al peggiore. All'entrata della scuola c'è addirittura un manifesto con i migliori alunni della scuola, la foto del primo ragazzo e della prima ragazza sono più grandi delle altre e guardano dall'alto il resto degli studenti. Alla fine della scuola superiore arriva la scelta dell'università che dipende dal posto che occupavi nella classifica e dal voto finale con cui si esce dall'esame che sostengono, simile alla nostra maturità. Mia sorella ad esempio si trova a metà classifica, il che vuol dire 200 su 400: per noi sarebbe un buon risultato, per lei e la madre è un pessimo risultato. Mi ha spiegato che è per questo che prende lezioni di pianoforte e danza: con un posto nel genere in classifica le sarà pressochè impossibile entrare in una buona università, il che significa che non potrà avere un buon lavoro, quindi punta sul suo lato artistico.
Il problema, secondo me, è che si tende a rendere tutti troppo uguali e mirano a creare studenti-macchine perfetti, che siano capaci a fare tutto e che siano bravi in ogni materia.
Ma come dice Jovanotti siamo l'elemento nella macchina e gli studenti cinesi non sono tutti completamente succubi: è facile trovare dietro l'angolo uno studente in divisa che fuma di nascosto, o ragazze che fantasticano su altri ragazzi, coppie che girano l'angolo e si imbucano in qualche vicolo per restare soli e studenti che sognano di studiare all'estero.

martedì 2 ottobre 2012

Il mio primo mese in Cina!

Ed eccomi di nuovo qua, la peggior blogger esistente al mondo! Scusate se non aggiorno spesso come fanno altri, magari per dirvi quante volte sono andata al bagno o di che colore era il cielo oggi, ma come sapete vivo sotto la censura cinese  e usare blogger è considerato anti-comunista o che so io, quindi ci metto un po' a collegarmi!

In ogni caso il mio primo mese in Cina è letteralmente volato via, sfrecciato all'indietro come il panorama fuori dal treno.
Fiuuuuuuuuu.
Neanche il tempo di girarti a guardare che non c'è più!

In questo mese ho studiato da far schifo e ho fatto dei piccoli progressi nella lingua: riesco a contrattare il prezzo coi negozianti e ogni tanto capisco il senso generale del discorso in casa.
Nonostante mi sia blindata a studiare sono riuscita  a vedere qualcosina. Tanto per iniziare le nostre prof di cinese ci hanno portato tutti al Bio Parco della nostra città che era davvero favoloso, se non fosse che per tutta la giornata ci siamo sentiti gli aerei diretti in Giappone a fare chissà che. Per chi non lo sapesse infatti in questo periodo l'odio che la Cina ha sempre provato verso il Giappone è schizzato alle stelle e i due Stati sono sul filo del rasoio. Come scusa per prendersela uno con l'altro hanno messo in mezzo un paio d'isole e un pezzo  di oceano che non si sa bene di chi siano.
Dopo la giornata al parco siamo tornati a studiare tutti quanti per gli esami dello scorso sabato col quale sono iniziate le nostre vacanze! Qui in Cina infatti siamo in National Holiday per ben una settimana!
Il sabato abbiamo festeggiato con una giornata di shopping in un centro commerciale che ho adorato. Fare shopping in Cina è molto più bello che in Italia: per prima cosa contrattare il prezzo è normale e non è affatto visto come sfacciato, poi non trovi in ogni negozio le stesse cose che si somigliano tra loro, ma ogni negozio è unico e c'è tantissima possibilità di scelta!

Ieri per la prima volta ho partecipato ad un Cosplayer ma ne sono rimasta un po' delusa. Infatti non era un Cosplayer ma una fiera del Cartone o roba varia e c'era una competizione tra Cosplayer noiosissima e tra l'altro non veniva messo in scena niente che provenisse dal Giappone ma solo fumetti cinesi che solo loro conoscono!
Per fortuna finito lo spettacolino la giornata è diventata interessante! In un altro edificio c'era la fiera vera e propria e c'era un piano interamente dedicato alla vendita di gadget che in Italia ci possiamo sognare, quindi ho fatto piazza pulita! Ho trovato il mantello nero di Grifondoro e il mantello dell'Akatsuki con la maschera di Tobi. Posso definirmi una nerd contenta.

La cosa più bella dell'uscire qui in Cina è sentirsi una Diva.
Ok, scherzi a parte, 'sti cinesi sono degli stalker! Ogni volta che vedono uno straniero ti fissano senza farsi problemi e, per chiudere in bellezza, cercano di scattarti una foto di nascosto o meglio ancora ti mettono un braccio intorno alle spalle e si fanno immortalare con te.
Ma il meglio è stato alla fiera ieri. Stavo frugrando tra alcuni gadget di One Piece quando alzo lo sguardo e mi vedo una videochiamera puntata addosso. Il ragazzo che la reggeva mi guarda e fa il gesto di salutare, allora lo guardo e mi chiede: "Non è che puoi salutare nel mio video?".
Ok.


Per oggi ho raccontato abbastanza, vi lascio qualche foto!

martedì 18 settembre 2012

Vivere in Cina #1: La scuola.


Oramai sono tre settimane che vivo a Shijiazhuang. Avrei voluto raccontarvi un sacco di cose già da tempo, ma ho continuato a rimandare.
Il fatto è che tutto per me era (ed è tutt’ora) nuovo, e tutte queste novità insieme ti saltano addosso e la verità è che hai un gran casino in testa. Non riesci a raccontare le cose come si deve, o come vorresti, perché prima devi riordinare il gran casino che hai in testa quando ti ritrovi catapultato in un nuovo posto dove tutto è nuovo, a partire dalle strade, fino alla scuola, gli amici, la famiglia, il cibo.

Quindi, per prima cosa ho deciso che vi parlerò un po’ della scuola visto che ci passo tutte le mie giornate!
Per andare a scuola mi sveglio alle 6.00 e prendo un autobus, il numero 94 ad essere precisi, che ferma proprio davanti alla scuola. Per arrivare all’ingresso devo comunque farmi spazio zigzagando tra gli studenti in bici con le loro divise viola, divisa che io non ho ancora ma che presto avrò e che consiste in una semplice tuta color melanzana. Appena entro a scuola non posso fare a meno di imbattermi in studenti intenti a pulire ogni angolo della scuola la quale è comunque sempre sporca essendo un vero e proprio cantiere (stanno costruendo una nuova ala). La seconda cosa che non si può fare a meno di evitare all’ingresso è un forte e nauseabondo odore di pipì proveniente dai bagni, unico luogo dove non trovi mai nessuno a pulire. Mi capita spesso di ripensare alla mia scuola italiana che mi accoglieva tutte le mattine con odore di croissant e caffè. Oh, il mio caffè. Caffè. Caffè…
Ok, torniamo alla scuola.
Ogni mattina fino alle 11.00 ho lezione con gli altri Exchange students, un corso intensivo di cinese che durerà tre mesi. Ogni lezione dura 40 minuti e tra una lezione e l’altra c’è una pausa di 10 minuti annunciata da un’improbabile campanella che suona una musichetta simile a un carillon rotto. Per il pranzo abbiamo una pausa di circa due ore, dopodichè nel pomeriggio ognuno va alla sua classe cinese.
Io sono in una classe fantastica con altri 4 studenti stranieri. E’ una classe un po’ fuori dalle righe e dai parametri cinesi: tanto per cominciare non sono 50 ma solo 19 compresi noi stranieri e poi sono molto affiatati e ridono tanto! E’ una classe internazionale e studiano Inglese,Cinese,Francese e Giapponese perché anche loro, come me, studieranno all’estero per un anno  (Io ne approfitto e partecipo alle due ore di Giapponese che sono il lunedì e il mercoledì sera).
Per noi studenti stranieri sono inoltre previste due ore la settimana di Tai Chi e due ore la settimana di Disegno, quello con la carta di riso e inchiostro unito all’acqua, insomma, quei dipinti un po’ zen.

Certo non invidio gli studenti cinesi! Molti vivono a scuola e tornano in famiglia solo un week-end al mese. La vita di uno studente che vive nei dormitori della scuola non è affatto semplice! Sono a scuola tutti i giorni, compreso il sabato, dalla mattina alle 7.00 fino alle 20.30 la sera e hanno per cenare. Inoltre non possono uscire dall’edificio scolastico se non la domenica da mezzogiorno fino alle 18.00, ma spesso usano questo tempo per lavarsi i vestiti e riposare in dormitorio e, ovviamente, per studiare.

Vi lascio con un po’ di foto sulla scuola, se avete qualche domanda fate pure, risponderò appena posso!
   
再见,张利。

Studenti di ritorno a casa.


 Ecco il mio pranzo in quella che noi chiamamo "La via del cibo"

Tai Chi tutti insieme, eccomi in prima fila :P

 
 

mercoledì 5 settembre 2012

Finalmente le prime notizie dalla Cina!

Ok, molti di voi penseranno che io sia morta, sempre che ci sia qualcuno che abbia notato la mia assenza dal blog!
In ogni caso, per farla breve, ho avuto dei problemi con la connessione e la censura qui in Cina, ma ora ho risolto tutto e finalmente posso raccontarvi un po' di cose!

Sono arrivata a Pechino il 23 Agosto e, con gli altri exchange students ho visitato la Grande Muraglia! Poi, il giorno dopo, tutti in partenza per la propria città!

Sono arrivata la sera in famiglia e....be' che dire, è la miglior famiglia che mi potesse capitare!! Non sto lì a dilungarmi, vi dico solo che sono gentilissimi e simpaticissimi, la mamma è la mia preferita! Ride tanto e mi insegna un sacco di parole in cinese!( che puntualmente dimentico)

A proposito del cinese, ho cominciato scuola questa settimana e ci danno già un sacco di roba da studiare! La mattina ho lezione di cinese con gli altri exchange students, mentre il pomeriggio vado nella mia classe cinese. Adoro entrambe le classi! Quella cinese è assolutamente fuori dalle righe rispetto alle altre classi che sento descrivere dagli altri studenti stranieri! Tanto per cominciare siamo solo venti, compresi noi stranieri che siamo cinque, il che è alquanto strano considerando che nella scuola le classi sono praticamente tutte da 50 allievi. Hanno un bellissimo rapporto coi professori che non si ferma alla spiegazione, ma scherzano e ridono molto tra di loro. Inoltre non passano tutto il tempo a studiare o fare i compiti e nelle pause di 10 minuti che ci sono tra una lezione e l'altra preferiscono farsi una passeggiata, ascoltare musica e parlare con noi stranieri!
La scuola è enorme: ben 7mila studenti! E' un po' un cantiere in quanto stanno costruendo delle nuove aree, ma non è così male! La cosa curiosa e diversa dalla scuola italiana è che nella scuola cinese sono gli studenti a occuparsi della pulizia! Ogni volta che esco dalla mia classe c'è qualche studente intento a pulire il pavimento, le porte, le scale... Tutto tranne i bagni che emanano un
odore sgradevole e infestano i corridoi di puzza di pipì e acqua stantia!

Presto posterò qualche foto in più, per ora vi lascio queste due: Io alla muraglia e una foto della cerimonia d'apertura della mia scuola!!!

martedì 7 agosto 2012

Avada Ked....Oh, a cat!


Cos'è questo? Be', ecco.....Lasciatemi spiegare, giuro: c'è una spiegazione!

Girando tra i vari blog di exchange students come me e parlando con loro, mi sono resa conto che sono tutti super-organizzati. Insomma, un sacco di gente ha fatto la lista di cosa mettere in valigia!
Vedendo ciò la mia coscienza mi ha parlato sotto forma di grillo parlante e, in un attacco di noia, ho fatto anch'io la mia lista: "Cose da mettere in valigia".
Ora, dato che quasi sicuramente non la userò, dovrei fare un'altra lista, quando arriverò a Pechino: "Cose che ho dimenticato di mettere in valigia". Probabilmente questa lista sarà più lunga della prima.

Inoltre, mentre scrivevo quest'inutile lista stavo guardando Harry Potter, quindi, come potete ben vedere, è tutto sfociato in scarabocchi a tema Potteriano.
Abbiamo la professoressa Cooman che urla, con gli occhi fuori dalle orbite: "Il Graaamoooo! Harry morirà!"
Ed Harry che le risponde: "Seriamente, è solo il mio padrino."
Più in basso una bacchetta che spunta..."Avada Ke....Oh, a cat!", e ovviamente un gatto che sembra più un topo.
E poi Piton. Capelli unti, olio che gocciola, e una pozione d'amore per Lily !

Credo che se non fosse per i disegni avrei già buttato la lista.
Si, sto delirando.
Ah, ho 12 giorni per fare la valigia!
Quindi, un sacco di tempo!

giovedì 2 agosto 2012

Shijiazhuang: don't take any pork to my house and eat it!

Non è una parolaccia in cinese, o un insulto o il nome di qualche strano animale. E' il nome di quella che sarà la mia città per il prossimo anno!
Sì lo so, anch'io ci avevo perso le speranze,  ma a circa venti giorni dalla mia partenza è finalmente arrivato il fascicolo della famiglia e della città dove vivrò a partire da Agosto.

*Musichetta irritante di superquark: ON*
Shijiazhuang è la capitale della provincia dell'Hebei, si trova a tre ore di treno da Pechino e...blablabla


In parole povere è una città industriale, quindi inquinata, che si trova a sud di Pechino. Vivrò praticamente al centro della città, per chi se ne intende in uno dei distretti principali, dove si contano 5milioni di abitanti.
Andrò in una scuola internazionale che ospita molti altri studenti, circa 10, anche se non so ancora se questo sia un aspetto positivo o negativo.
Ma la cosa che più mi ha emozionata è stata la parte sulla famiglia!
Il padre si chiama Zhang Hao, è un manager e ama la fotografia, come me!
La madre si chiama Li Na ....cioè, l'ho letto e ho detto...C'è qualcosa che non va! Li Na...Lina! Dire che ho riso da sola sul divano di casa mia rende l'idea di quanto io sia scema? Comunque è casalinga e ama viaggiare, quindi spero mi porti da qualche parte!
La figlia si chiama Zhang Yuhan, è del 1999 e ama leggere, come me.
In più hanno un cane in casa, cosa insolita in Cina.
Si aspettano da me che mi lavi da sola i vestiti, sperano che ami il loro cane e, dato che non mangiano mai maiale, hanno ritenuto necessario aggiungere questa parte: " Don't take any pork to my house and eat it".
Non so voi ma io mi sono vista entrare a casa con un maiale in spalle: "Ehy, a present for you!".
Ho riso, ma mai quanto per il nome della madre.


Non sembra anche a voi la famiglia perfetta?
A me sì.

martedì 24 luglio 2012

A modo mio.


*Rullo di tamburi*

Tadà !
Il blog non si chiama più "Peace and love around the world" ma ha cambiato, finalmente,nome.

Il titolo iniziale era stato scelto di corsa, in fretta e furia perchè non vedevo l'ora di poter scrivere e lavorare sul blog, ma più andavo avanti e più il nome non mi piaceva. Non mi rappresentava per niente.

Così ho deciso che era ora di cambiarlo,ed ecco qua il risultato. Lo stesso blog, nome diverso. "A modo mio."
Sì, perchè tutto quello che faccio lo faccio a modo mio, mettendoci un po' della mia stramba personalità.
Ho scelto quindi che anche questo blog sarebbe stato "A modo mio".

Ah sì, A modo mio è anche il titolo di una canzone che adoro, quindi perchè no?
Buon ascolto!

P.S.: Manca un mese e sarò
finalmente in Cina.

sabato 21 luglio 2012

Post fondamentalmente inutile.

Le mie vacanze estive procedono alquanto lentamente e agosto sembra infinitamente lontano.
Dato che non mi è successo nulla di esaltante,strabiliante,eccitante e bla bla bla, non mi rimane che raccontarvi cose fondamentalmente inutili riguardo queste vacanze.

Beeeeeeeeenissimo, cominciamo allora!

1 - Ho finito di leggere tutti i numeri di naruto e ora sono al passo con le uscite "ufficiali" del manga.

2 - Intercultura mi odia e non mi vuole dire dove andrò esattamente in Cina, quindi sto progettando un attentato alla sede nazionale ( se qualche agente segreto, 007, FBI,spia russa sta leggendo questo post sappia che sono ironica, non intendo davvero far saltare in aria la sede nazionale....o forse sì?! Muahahaha....)

3 -Ho cominciato a seguire due canali youtube : "nonapritequestotubo" e "thejackall". In particolare dell'ultimo canale sto seguendo una serie chiamata "Lost in Google", davvero davvero bella, ve la consiglio!

4 -Ho guardato Harry Potter e la pietra filosofale altre 20 volte.

5 - Ho continuato a scrivere il mio racconto ( per chi non lo sapesse sto scrivendo un racconto che spero diventi libro un giorno o l'altro)

6 - Ho fatto la cacca, tutti i giorni.

7 - Ho scoperto che la sera danno in TV "The O.C." e "Una mamma per amica". Quindi le sere che sono a casa me li guardo tutta felice e contenta, nonostante sappia a memoria la trama di "The O.C." e di "Una mamma per amica" addirittura le battute.


In questa lista, come bene potete notare, non appare la voce "Ho studiato cinese".
Questo perchè non l'ho fatto.

Spero abbiate qualcosa di
più interessante da raccontare,
commentate e aggiungete anche voi
una delle tante cose inutili che state
facendo in queste vacanze, mi sentirò
meno sola e meno inutile.

Ciao.




mercoledì 27 giugno 2012

Due mesi per riempire le valige.

Fantastico, solo più due mesi e mi ritroverò su un aereo diretto a Pechino: non sto più nella pelle!
Molti mi chiedono se sono pronta e quali sono le mie paure: beh, che dire, non sono per niente pronta (non so una parola di cinese) ma non per questo ho paura, anzi! Sento l'adrenalina salire man mano che si avvicina agosto!

In ogni caso, la scorsa settimana ho acquistato le valige, una da 20kg e l'altra da 8kg.
La domanda è, cosa portarmi, al di là di vestiti, mutande ecc ecc ... ?
Le cose che non potranno assolutamente mancare nella mia valigia sono:
  1. Alcuni dei miei libri preferiti (portarli tutti sarebbe alquanto problematico) come, per esempio, Harry            Potter e la pietra filosofale, Harry Potter e i doni della morte e City, di Alessandro Baricco. Vedremo se le   mie scelte rimarranno queste fino ad agosto !
  2. La mia adorata macchina fotografica
  3. Il mio pc portatile (che è mooolto piccolo e leggero), non solo per rimanere in contatto con parenti e amici e per aggiornare il blog, ma anche perchè sto scrivendo un racconto: chissà che in Cina non mi venga l'ispirazione giusta!

    Bene, ecco la lista delle cose che assolutamente non mancheranno nella mia valigia, peso permettendo. Ad agosto vedremo se sono riuscita a farci entrare tutto e soprattutto a rispettare i limiti di peso!
    Invece per voi, quali sono le cose che assolutamente non dovrebbero mancare nella valigia, in partenza per un anno all'estero? Fatemi sapere con un commento, ora vado a leggermi un bel libro (che bella l'estate senza i compiti!)

mercoledì 6 giugno 2012

Ebook, pro o contro?

Vanno sempre più di moda gli Ebook, ovvero apparecchi elettronici che contengono anche più di mille libri!

Pro o contro?

Certamente risulta più pratico, meno ingombrante che i libri veri, in "Pagine e inchiostro". Si possono portare più di mille libri in borsa, o in valigia, senza appesantirsi.
Ma  non ci sono vere e proprie pagine da sfogliare o annusare. Dio, che bello è annusare un libro? Quanto è bello sfogliarne le pagine? Magari trovi una macchia di caffè e ti ricordi di quella notte passata a leggere di notte, perché non riuscivi ad uscire da quella storia, ci eri dentro e volevi continuare.
Si può persino abbracciare un libro, non so se mi spiego.

Insomma, credo si capisca che io sono assolutamente contro gli ebook, credo che tolgano tutta la magia e la bellezza di cui sono pregni i libri che leggiamo.
Voi che pensate al riguardo?

mercoledì 23 maggio 2012

Baricco, fnac 2012.


Ecco, come promesso le foto !
Non è durato molto, in quanto ha solo firmato le copie di ognuno.


Quanto lo aodoro??

E oggi me ne torno a casa felice, con foto e autografo ! :)

martedì 22 maggio 2012

Tre volte all'alba: Baricco incontra i lettori!

“Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta


 sarà l’unica, e la prima, e l’ultima"

Inizia così l'ultimo romanzo di Alessandro Baricco, "Tre volte all'alba".

Non starò qua a dirvi quanto mi piacciono i libri di Baricco e quanto adoro come scrive.
Volevo solo dire ,a chi interessa e soprattutto a chi abita in zona, che domani, 23 Maggio, quel mito, genio, fantastico scrittore di Alessandro Baricco sarà alla fnac di Torino in via Roma per incontrare i lettori e firmare le copie di "Tre volte all'alba", a partire dalle ore 13.30.

Io ci sarò e spero di riuscire a postare qualche foto decente dell'evento. 


Baci, una fan che più fan non si può .

martedì 8 maggio 2012

Buonanotte all'Italia, che si fa o si muore.




Avevo pensato a tante canzoni che parlassero dell'Italia, ma non sapevo scegliere quale fosse la migliore per esprimere i miei sentimenti nei confronti del mio Paese.
Poi mi è venuto in mente Ligabue, lui che trova sempre le parole giuste, anche questa volta.

Buonanotte all'Italia con gli sfregi 
nel cuore
e le flebo attaccate da chi ha tutto 
il potere
e la guarda distratto come fosse una
moglie
come un gioco in soffitta che gli ha
tolto le voglie
e una stella fa luce senza troppi perché
ti costringe a vedere tutto quello
che c'è


Io credo che questa sia pura poesia.
No, non sto esagerando: so quel che dico.
La parte di testo che ho riportato riesce, in pochissimo spazio, in pochissime parole, ad esprimere tutta l'amarezza e il dolore che si prova nel vedere un qualcosa di così bello come l'Italia distrutto, logorato da chi(?).
Le ultime tre righe poi sono come un invito ad osservare bene quello che ci succede intorno, come se ci dicesse "Ehi, sveglia! Come fai a non accorgerti che sta andando tutto a scatafascio ?". Siamo costretti ad accorgerci che le cose non vanno come dovrebbero e soprattutto siamo costretti a fare qualcosa per cambiare la situazione!
I più pessimisti e cinici direbbero che è inutile, che tanto non cambia nulla, be' io non sono d'accordo. D'altronde chi ha vissuto prima di noi, chi è stato italiano prima di noi, qualcosa lo ha fatto. Ce lo dice sempre la canzone:

Come se gli angeli fossero lì
a dire che sì
è tutto possibile
come se i diavoli stessero un po'
a dire di no, che son tutte favole.


I diavoli, cioè i cinici, quelli che non credono nei cambiamenti,stanno lì a guardarsi intorno a dire che niente va come dovrebbe, a lamentarsi dalla mattina alla sera, ma non fanno nulla.

Gli angeli invece sono i sognatori, quelli che hanno il coraggio di sognare qualcosa di meglio per il nostro Paese ma che soprattutto hanno il coraggio di opporsi, di fare qualcosa con le proprie mani e di mettersi in gioco a costo della propria vita, a costo di diventare angeli, perché l'Italia
                                                                                                                si fa o si muore.

domenica 6 maggio 2012

Here we go with the big fat pony!


Eccoci di nuovo qua!
E' un po' di tempo che non aggiorno il blog, ma non ci sono grandi motivazioni, semplicemente non avevo nulla da scrivere!
Ieri ho cominciato gli incontri di orientamento in vista della partenza e mi sono divertita davvero tanto...ho conosciuto tante persone simpatiche e fatto tante cose interessanti,alcune stupide altre meno :)
"Here we go with the big fat pony, here we go with the big fat pony, early in the morning!"
Dai chi conosce questa stupida canzoncina ?!

In ogni caso per il prossimo incontro dovremo pensare a delle parole che ci facciano pensare all'Italia e portare tre cose che la rappresentino: un oggetto, qualcosa di visivo e qualcosa di sonoro.
Io ci sto pensando e qualche idea già ce l'ho, e anche se subito mi sono venuti alla mente tutti gli aspetti negativi dell'Italia non voglio essere totalmente pessimista, ma voglio portare qualcosa che parli non solo dei difetti dell'Italia, ma anche delle cose belle.
Se doveste scegliere voi un oggetto, un qualcosa di visivo e sonoro che rappresenti l'Italia, cosa scegliereste?

mercoledì 28 marzo 2012

Ho imparato a sognare.

"Ho imparato a sognare, 

quando inizi a scoprire
che ogni sogno 
ti porta più in là
cavalcando aquiloni,
oltre muri e confini
ho imparato a sognare da là."



A sei anni sognavo di vivere al mare.
A otto anni sognavo di diventare una giornalista come Rory, quella di "Una mamma per amica".
A dieci anni sognavo di aprire una casa dove curare tutti gli animali con le mie amiche.
A dodici anni sognavo di diventare biologa marina.
A quindici anni sognavo di diventare un'attivista simbolo per tutti gli animalisti e ambientalisti.

Ora,
sogno,
di vivere al mare,
di essere un'inviata per qualche giornale importante così da poter viaggiare e vedere il mondo,
di diventare una biologa marina,
di fare qualcosa di importante che venga ricordato dagli altri.




"C'è che ormai che ho imparato a sognare
e non smetterò."





I sogni sono il nostro tesoro più importante, ci rendono ricchi molto più dei soldi, ci rendono felici molto più di ogni bene materiale.

Quando starai per morire,
non smettere di sognare,
o sarai morto per davvero.

giovedì 22 marzo 2012

Profumo d'erba tagliata.

Oggi, portando a spasso il mio cane, un profumo buonissimo mi ha investita. Alzo la testa e una signora stava tagliando l'erba del suo bel praticello.
Può sembrare stupido, ma mi sono fermata lì, in mezzo alla strada, per annusare l'aria. Era tantissimo che non sentivo il profumo d'erba tagliata, ma è un profumo per me così dolce e in quel momento mi ha resa felice ricordandomi i  bei momenti passati da bambina.
Mi ricordo le estati passate al maneggio del mio paese con altri bambini (era una sorta di centro estivo), dove i pomeriggi potevamo accarezzare e dar da mangiare ai cavalli, giocare a pallone nei prati o ballare i tipici balletti da centro estivo.
I pomeriggi che ricordo meglio, però, sono quelli passati all'ombra di un enorme salice piangente sotto il quale costruivamo piccole casette in miniatura con dei bastoncini di legno: ognuno costruiva la sua casetta e immaginavamo un intero villaggio abitato, così ci divertivamo fin quando arrivava la sera e con la sera i nostri genitori.Alle volte girava tra i bambini il Gem Boy di uno dei ragazzi: era uno dei primi in circolazione, quel mattone pesante che andava a pile ed era in bianco e nero. Giocavamo a turno, prima io poi te, senza neanche litigare, spesso perchè dopo un po' ci annoiavamo e preferivamo tornare sotto il nostro bel salice piangente.
Certo ora le cose sono diverse: tutti i bambini, già da piccolissimi, hanno il loro modernissimo Gem Boy e quando sono in compagnia spesso giocano ognuno con il proprio videogame. E' qualcosa di impressionante vedere, ad esempio ad una festa di compleanno, una ventina di bambini tutti intenti a giocare con il Gem Boy, da soli o a gruppetti di due o tre massimo, con la testa china sugli schermi, senza nemmeno alzare lo sguardo per guardare ciò che li circonda.

Se mai avrò dei figli ed una bella casa con un giardino, credo proprio che farò piantare un bel salice piangente.

martedì 20 marzo 2012

Nessuno sa.

"Nessuno sa da dove vengono, come si fa a farle smettere. Sono domande o piccole paure. (?)"

Paura di deludere chi crede in te, paura di fallire, paura di esser arrivati così vicino alla vittoria per poi vederla sfuggire dalle tue dita, come sabbia scivolare via.


"Massì, è un brutto voto...Te sei brava, recupererai!"
E se non fosse così scontato?
Se non ci riuscissi?
Sarebbe un disastro per me.
Tutto l'impegno messo per farcela per poi perdere così da cogliona?
No, non ci sto.
In effetti è vero quello che dicono, sono forte.
Posso, anzi devo farcela.
E se non ce la farò?
Il dubbio rimane, ma ci sono arrivata troppo vicino...Non posso lasciare che scivoli tutto via.
In effetti è solo un brutto voto, sono brava, recupererò!

Challenge accepted.

martedì 13 marzo 2012

Legge di Murphy: io e la sfiga.

"Se qualcosa sembra andar bene, hai detto bene, sembra."
Questa è una delle leggi di Murphy e non potrebbe essere più azzeccata.
Insomma, ogni volta che qualcosa sembra andare per il verso giusto, non ti illudere: succederà sempre qualcosa  a incasinare i tuoi programmi e se non succede svegliati, vuol dire che stai sognando!

"Wow mamma, è la prima volta che abbiamo tutto pronto e non ci manca niente...Che organizzazione!"
Questa sono io, alle 16.30 all'ufficio della questura per fare il passaporto. Sembrava andare tutto liscio e ho detto bene: sembrava.
Nonostante avessimo chiesto esplicitamente al nostro fotografo delle foto-tessere apposite per il passaporto il formato non è quello giusto, probabilemente il nostro fotografo non si è tenuto aggiornato con i nuovi regolamenti.

Corri nella via parallela, cerca una macchinetta per le foto, trovala, fai le foto e torna in questura.

"Signora, le marche da bollo?"
Questo è l'impiegato dell'ufficio, alle 17.15.
Manda mio padre a cercare un tabacchino, torna mio padre con le marche da bollo, metti le ultime firme e finalmente puoi uscire.

"Signora, nessun altro si era mai fermato così tanto per fare un passaporto!"
Questo è un altro impiegato dell'ufficio che si diverte a sfottere (no dai, simpatico!) alle 18.00.

Insomma, quasi due ore per fare un passaporto, quando sarebbe bastato un quarto d'ora.

Ma siamo positivi, ora è tutto a posto e tra una ventina di giorni il mio passaporto dovrebbe essere pronto: ho detto bene, dovrebbe.

giovedì 8 marzo 2012

We can do it!

Oggi è la festa della donna, ma non sto qua a chiedervi se vi hanno  (o avete) regalato delle mimose, e nemmeno vi farò gli auguri.
No, non sono cinica, semplicemente credo che negli ultimi tempi la donna abbia ben poco da festeggiare, anzi: c'è ancora molto da conquistare!
Il primo esempio di certo lo abbiamo in televisione, dove giovani ragazze sono pronte a vendersi e mostrarsi per un po' di fama; ma saliamo ancora più su...
Saliamo, saliamo...Dove arriviamo? Ma tra i politici, è ovvio! Non voglio fare, almeno non oggi, discorsi da bar riguardo la politica (della serie "sono tutti uguali" e cose del genere) ma non possiamo certo negare che tra i politici oggi compaiano molte donne; alcune non metto in dubbio che si siano meritate il loro posto, ma ce ne sono molte arrivate in politica tramite scorciatoie, più o meno pulite, e questo a parer mio è inaccettabile.
Insomma, tra attrici consumate, porno star diventate ministri e quant'altro, la parità uomo-donna è stata lasciata alle suffragette dei vecchi tempi.
Ma se parità uomo-donna significa vendere il proprio corpo al migliore offerente, allora permettetemi di dire che preferisco essere inferiore e rinunciare alla "parità".

Detto ciò, donne festeggiate, ma non solo l'8 marzo, bensì tutto l'anno, perchè essere donne è bello, ma alle volte anche difficile e faticoso!

martedì 6 marzo 2012

Il nostro modo di andare dritti.

Una cosa molto importante nella vita secondo me sono i sogni e gli obiettivi che una persona si pone nella vita. E’ vero che non si può programmare la propria vita nei minimi dettagli, perché per quanto uno programmi tutto succederà sempre qualcosa di imprevisto, inaspettato, che ci porterà fuori strada; non dico su una strada sbagliata, solo su una strada diversa.  Relativamente a questo uno dei miei scrittori preferiti, Alessandro Baricco, fa un esempio magnifico, paragonando il corso della vita al corso di un fiume, e dice che tutti i fiumi  “navigano per una strada tre volte più lunga del necessario, anzi, per essere esatti, tre volte virgola quattordici, giuro, il famoso pi greco, non ci volevo credere, in effetti, ma pare che sia proprio così, devi prendere la loro distanza dal mare, moltiplicarla per pi greco e hai la lunghezza della strada che effettivamente fanno, il che, ho pensato, è una gran figata, perché, ho pensato, […]il meno che ti puoi aspettare è che anche per noi sia più o meno lo stesso, e che tutto questo sbandare da una parte e dall’altra, come se fossimo matti, o peggio smarriti, in realtà è il nostro modo di andare diritti, […]benché indubbiamente simile a una sequenza disordinata di errori, o ripensamenti, ma solo in apparenza perché in realtà è semplicemente il nostro modo di andare dove dobbiamo andare, ”.
Credo che questo sia il modo più bello ed esatto per dire che a tutti è concesso sbagliare e che programmare l’intera vita è poi abbastanza inutile se non si ha il coraggio di sbandare, di tanto in tanto e questo coraggio secondo me può nascere solo dai nostri sogni.

Mi sento finalmente pronta a sbandare, ovunque io vada so che potrò contare su me stessa e la mia forza di volontà. Le strade sono infinite, ma non mi spaventa, anzi! Non vedo l'ora di percorrerle tutte, sbandando di qua e di là, spinta dalla corrente di questo fiume che è la vita.

domenica 4 marzo 2012

Il peso della valigia.

"Hai fatto tutta quella strada,
per arrivare fin qui,
e ti è toccato partire bambina,
con una piccola valigia di cartone,
che hai cominciato
a riempire."

Così inizia una delle più belle canzoni di Luciano Ligabue, una canzone che a parer è molto poetica: "Il peso della valigia".
Anch'io sono in procinto di partire, anch'io ho una valigia da riempire con nuove esperienze, nuove amicizie, nuove foto e tanto altro...Intendo riempire la mia valigia fino a farla scoppiare, voglio sedermici sopra per chiuderla, senza riuscirci.Vorrei avvere talmente tante cose da portarmi dietro, quando tornerò a casa, da doverne comprare un'altra. Ma questa volta non sarà un viaggio come gli altri, non sarà una vacanza o una gita culturale, si tratterà di vivere un anno in un Paese lontano dal mio, in una nuova famiglia, parlare una lingua completamente opposta alla mia: insomma, sarà un anno difficile, pieno di complicazioni, ma anche pieno di emozioni belle, che non vedo l'ora di vivere sulla mia pelle.
Di che Paese sto parlando? Della Cina!

Se qualcuno di voi ha vissuto un'esperienza in Cina, più o meno lunga, o conosce qualcuno che c'è stato, e vuole raccontarmi qualcosa, scriva un commento,  sono curiosa di sapere !