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giovedì 6 dicembre 2012

Il miracolo di Mao.

Cammino per strada e quest'anno più che mai l'atmosfera natalizia lascia a desiderare. Non solo perchè sono lontana dai miei parenti e amici o perchè manca la neve. Manca il calore. E questo lo si nota non solo sotto natale.
I palazzi sono più che mai alti e, in lontananza, se ne possono vedere altri in costruzione, tutti in fila identici gli uni agli altri, tutti grigi e con lo stesso numero di finestre. Perdono anche la loro funzione di "grattare" il cielo: non ci riescono, poveretti, perchè quello che trovano una volta giunti a destinazione è uno spesso strato di smog che impedisce persino ai raggi del sole di riscaldare le giornate che si fanno sempre più fredde.
Le strade non sono intasate soltanto dalle bici, ma anche dalle macchine. Il regno delle bici sta diventando il regno delle automobili: un lavoratore medio al giorno d'oggi in Cina può permettersi senza problemi una macchina tutta sua e se ci rinuncia è soltanto per restare fedeli alla "cultura" ciclistica tipica cinese. A proposito, qualcuno saprebbe dirmi dov'è finita la più antica cultura del mondo? Così la definiscono i cinesi stessi.Una cultura antica e radicata nel passato.
Be' scusate tanto ma io non riesco a trovarla. Certo, tra i negozi supertecnologici che vendono cellulari all'avanguardia, tra uno starbucks e l'altro, si possono ancora trovare negozi che vendono del tipico thè cinese. Be', tutto qui?
Chiedo alla mia prof cosa c'è di interessante da fare nella mia città e mi scrive su un foglietto una sfilza di nomi in cinese: tutti centri commerciali. Le spiego che vorrei vedere qualcosa di tipico e allora si va tutti in gita in un tempio buddhista. Anche quello ha ormai perso la sua vera funzione religiosa e altro non è che un museo a cielo aperto per turisti curiosi. Le persone che se ne occupano non mi sanno spiegare niente legato alla religione e tutto quello che interessa loro è che noi, stranieri e di conseguenza ricchi, gli portiamo un po' di soldi. Ed eccoli, anche qui in Asia, i venditori ambulanti nel tempio, a vendere di tutto: amuleti, piccoli gioccattoli in legno per bambini, delle collane con una croce e un ciondolo con la foto di Mao stampata sopra.
Che sia lui la conseguenza?  Lui e la sua "rivoluzione" culturale?
Certo il miracolo l'ha fatto: oggi la Cina è un forza economica in continua crescita e vanta già una posizione rinomata. Ma a quale prezzo?
I cinesi stanno pagando tutto questo con l'ignoranza che propaga tra i giovani senza che nessuno se ne renda condo. Ci si ricorda benissimo quello che il Giappone ha fatto alla Cina nel passato, ma nessuno sembra ricordare gli errori dei cinesi non solo nei confronti di altri Paesi, ma nei confronti di se stessi, e mentre tutti sono indaffarati a odiare il Giappone sperando di dargli battagglia nessuno si rende conto che quello che sembrava essere un miracolo si sta trasformando in un suicidio culturale.

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