Pagine

domenica 8 settembre 2013

Ricordi di Hong Kong.

Sono tornata già da qualche mese in Italia e a mancarmi non è solo la Cina, ma soprattutto Hong Kong!
Sì, perchè, a parer mio, Hong Kong non è Cina.

Controindicazione: non provate a dire una cosa del genere a un cinese a meno che non vogliate morire di una morte dolorosa.

Hong Kong è l'incontro perfetto tra cultura orientale e occidentale, dove " HongKongesi" e Occidentali vivono in perfetta sintonia.
Arrivata in questa meravigliosa città ho subito avuto la sensazione di aver superato il confine con la Cina: città pulita e ordinata nonostante fosse molto affollata. La gente del luogo è molto gentile e, quando chiedo indicazioni, spesso vengo accompagnata nel luogo dove devo andare con la scusa che "Tanto devo andarci anch'io".
Hong Kong, colonia inglese fino al 1997, è oggi una delle due regioni amministrative speciali della Cina, con Macao (ex colonia portoghese). Ma gli HongKongesi non si arrendono e non vogliono assolutamente essere considerati come dei cinesi. In effetti le differenze con la Cina sono parecchie e visibili a occhio nudo: sono molto più aperti mentalmente, parlano inglese e cantonese fin dalla nascita, hanno un profondo rispetto per i loro monumenti e il loro paese. Chi si aspetta da Hong Kong un luogo fatto solo di cemento e grattacieli rimarrà sorpreso dalla quantità di verde che riempie la città in ogni angolo. Vi assicuro che dopo dieci mesi vissuti in Cina, nella città più inquinata del Paese, arrivando a Hong Kong mi è sembrato di purificare i polmoni!

Come sempre ho selezionato le foto che preferisco di questo viaggio, sperando di far viaggiare un po' anche voi

.



Victoria Peak, zona panoramica di Hong Kong. Potete raggiungerlo in pullman o anche con l'antico tram. Vista bellissima sul mare e sulle isole di Hong Kong, tappa da non perdere!

Bellissime le passegiate sull' Avenue of stars: qui potrete trovare le impronte di famosi attori del Paese e allo stesso tempo godere di una bellissima vista sui grattacieli dell'isola di Hong Kong. E' anche un'ottima posizione per assistere allo spettacolo serale del "Symphony of light": spettacolo musicale dove le luci dei grattacieli seguono il ritmo musicale.




      

                     
Se si è a Hong Kong non si può di certo non prendere la seggiovia per visitare il Big Buddha: un'enorme statua che vi guarda dall'alto, mentre voi soffrite per il caldo soffocante, ripagato però dall'arietta che arriva dal mare che vi circonda e che vi da l'occasione di ammirare ancora una volta un panorama mozzafiato e continuare con una passeggiata e visitare il wisdom path o i villaggi di pescatori.

Wisdom Path: una poesia è scritta su questi pilastri di pietra disposti secondo la forma del simbolo dell'infinito (un otto coricato). Giusto di fianco a questa bellezza si può continuare con una passeggiata immersi nella natura.

venerdì 26 luglio 2013

Foto di viaggi clandestini.

Ormai è passato più di un mese dal mio rientro. Come vi ho già detto durante l'anno in Cina ho viaggiato molto, ma spesso non ho potuto raccontarvi dei miei viaggi perchè fatti di nascosto da Intercultura. Per farvela breve, se qualcuno di intercultura avesse per caso letto dei miei viaggi e scoperto che non avevo i permessi ci sarebbe stato un aereo pronto a riportarmi in Italia prima del dovuto. Detto questo ho scelto un po' di foto per ripercorrere i miei viaggi e trasportarvi un po' nella Cina che io ho visto e con la quale ho spesso combattuto, trovandomi in disaccordo con cultura e mentalità, ma che mi ha comunque segnata nel profondo facendomi vivere un'esperienza irripetibile. 
Buon viaggio e buone foto !

Pechino, Palazzo d'estate. Turisti si riposano di fronte al Palazzo. Bellissimi i colori dell'edificio e i giardini che affacciano sul lago riescono a essere rilassanti nonostante la calca ed il caldo afoso.

Pechino, Palazzo d'estate. La calca di turisti in vacanza per il primo maggio cammina sotto il sole rovente sul ponte che attraversa il lago Kunming. Per farsi spazio tra la folla (cinese) urlante non mancano di certo gli spintoni e le gomitate.

Pechino, Tempio del Cielo. Si tratta di una "piccola" oasi, un parco che contiene edifici del culto taoista come l'Altare del cielo (sopra) e il Tempio del cielo (sotto). Particolare anche il Muro dell'Eco: parlandosi dalle due estremità del muro, in condizioni di silenzio, l'eco giungerà fino alle vostre orecchie. Il problema, essendo in Cina, è trovare il silenzio!


Sempre al Tempio del Cielo molti cinesi si radunano nei giardini per esercitarsi a cantare l'Opera, o per suonare , in compagnia o in solitudine (sopra), o semplicemente per fare una partita agli scacchi cinesi (sotto),









Ecco alcune foto di Xian, una città che conserva ancora il fascino della Cina antica, con il suo esercito di terracotta, i templi e le pagode (simili, a dire il vero, a quelle viste in altre città) e il particolare quarteire musulmano con i suoi odori e colori.

















A febbraio, nelle vacanze del Capodanno Cinese, ho viaggiato per dodici giorni con i miei amici stranieri fermandoci in quattro città. Una di queste è stata Nanjing, conosciuta in italiano come Nanchino. Oltre che per i soliti templi, pagode e giardini tipici di ogni città cinese che si rispetti Nanjing è ricordata dai cinesi con dolore e, va detto, con ancora una bella razione d'odio, per lo "stupro" di Nanjing. Era in corso la Seconda Guerra Mondiale e Nanjing, l'allora capitale cinese, era sotto il controllo delle truppe giapponesi, le quali commisero atroci crimini nei confronti della popolazione cinese (stupri, saccheggi, uccisioni ecc. ecc...). Proprio a ricordo di questo massacro è stato aperto un museo-memorial la cui entrata è gratuita (cosa davvero rara in Cina!).

martedì 2 luglio 2013

Il rientro.

Hola amigoossss !

I pochi che davvero mi seguono non hanno nulla da temere per la mia incolumità. Non sono finita nel retro di qualche ristorante e trasformata in cibo per musi gialli, né sono stata rapita dai servizi cinesi per ciò che ho scritto nel blog. Semplicemente la censura cinese mi aveva portata all'esasperazione e ho smesso di cercare di aggirarla. (Breve parentesi: per chi non lo sapesse in Cina siti come Blogger, Facebook, Youtube e svariati altri sono censurati.).

Sono passati circa tre mesi dall'ultima volta che vi ho scritto, e da allora sono successe tante cose. La più importante è stata il mio rientro in Italia dopo dieci mesi di Cina. Non si può descrivere la stranezza di tornare a vivere in un posto dove tutti parlano la tua lingua, la stranezza di non vedere scritte in cinese o inglese ovunque. L'ultimo post, per chi di voi l'ha letto, criticava un po' di cose sulla Cina. Ora che l'anno è finito e che sono tornata alla vita nella mia Val di Susa, guardando indietro a questi dieci mesi indimenticabili, sono giunta alla conclusione di essere soddisfatta per l'esperienza, ma non per il Paese. I motivi potete ritrovarli nelle righe dei miei post precedenti!

Ma passiamo ai lati positivi! Questi dieci mesi lontana da casa mi hanno fatto capire che strada voglio seguire dopo quest'ultimo anno di liceo: la strada del giornalismo. Volendo studiare fuori dall'Italia, ma essendo troppo cara l'Inghilterra, ho optato per la Francia, dove le spese di iscrizione universitaria per un anno giungono al massimo a 400 euro. Un prezzo irrisorio rispetto ai prezzi universitari italiani!
Durante questi dieci mesi ho viaggiato molto e non vedo l'ora di postare qualche bella foto dei luoghi visitati, cosa che farò nei prossimi tempi. L'ultimo viaggio è stato a Hong Kong, al quale dedicherò un post a parte in quanto differisce molto dalle città visitate in Cina e dalla Cina in generale.

Detto questo torno a studiare, a presto con le foto dei miei viaggi!

sabato 9 marzo 2013

Soldi.Media.America.

Sono questi i tre cardini intorno ai quali ruotano le vite della nuova generazione cinese.
Soldi. Più ne hai, meglio è. Se i genitori insistono tanto per far studiare i loro figli é perché possano  ottenere un buon lavoro in futuro, non di certo perchè si possano formare una cultura. Si studia tutti le stesse cose e, soprattutto, si vuole diventare tutti la stessa cosa: business man/woman. Lavoro che in Cina è molto diffuso e ambito (anche se non mi sono ancora chiare le mansioni di un business man). I soldi, come si dice, fanno girare il mondo, e in Cina più che mai ce ne si rende conto. Basti guardare ai festeggiamenti del Capodanno cinese. No, non quelli che ci immaginiamo noi o che vediamo alla televisione, ma quelli vero che si passano in famiglia. Il momento più atteso della festa, a parimerito con i fuochi d'artificio e i jiaozi (ravioli ripieni di carne o verdure), se non di un gradino più su, è quello della consegna degli hongbao, parola che viene tradotta in inglese con "lucky money", ovvero "soldi fortunati". La traduzione letterale significa ben altro, ovvero "bustarossa": la tradizione vuole, infatti, che gli adulti della famiglia regalino ai più giovani (figli e nipoti) delle buste rosse che contengono...soldi. Ma perchè si tiene tanto ai soldi? La risposta più ovvia è che con i soldi ci si può comprare tutto quello che si vuole, ed in parte è così, con la differenza che in Cina comprare l'oggetto dei desideri  non deve per forza soddisfare uno tuo personale desiderio, ma deve soddisfare le apparenze. Non importa se hai i soldi per permettertelo, l'importante è mostrare a tutti che hai comprato l'ultimo modello di Iphone o tablet alla moda.
Media. Qui si da retta a tutto: alla pubblicità, a quello che dicono alla televisione, a quello che si legge su internet o sui giornali. Non ho mai assistito a un'influenza così grande ed evidente dei media. Neanche in Occidente si arriva a questi livelli. Forse quest'ubbidienza "mediatica" dei cinesi è dovuta al fatto che sono sempre stati abituati ad avere qualcuno che decida per loro, che pensi per loro, e non mi riferisco solo ai governi passati (e presenti). Fin da quando sei bambino, se sei cinese, la presenza dei genitori è incontrastata: decidono per te, a partire dai vestiti fino ad arrivare alle scelte più importanti, come cosa studiare per il futuro. Ed è così che i media influenzano i genitori che poi, a loro volta, influenzano i loro figli, ed è così che è nato un mito in cina. Il mito americano.
America. Se vuoi davvero diventare qualcuno di importante, trovare il lavoro della tua vita che ti faccia diventare ricco, allora devi andare all'estero. Ma attento, non in un Paese qualsiasi. Negli Stati Uniti! Sì, perchè non illudetevi, anche se si parla di America non si fa alcun riferimento, per dire, al Brasile o all'Argentina. America in Cina corrisponde a Stati Uniti. E nell'immaginario cinese la parola Stati Uniti corrisponde alla parola soldi. Più di dieci miei compagni di classe andranno all'estero. Tra di loro una ragazza vuole assolutamente andare in Giappone, una è andata in Canada, tutti gli altri sognano gli USA, la terra promessa dello studente. Se mai dovesse trovarvi in Cina provate questo giochetto: ogni volta che un cinese vi avvicina con un amichevole "Hello" e chiede di che nazionalità siete dite loro di provare a indovinare.  L'ordine dei Paesi che diranno corrisponderà più o meno a questo: Meiguo (Stati Uniti), Yingguo (Inghilterra), Faguo(Francia), Eluosi (Russia).

Poi dite loro che siete Italiani e fatevi due risate quando vi chiederanno se in Italia si parla in Inglese.

P.S.: Tutte queste hanno l'aria di essere critiche aperte alla Cina, lo so. E in parte lo sono. Ma col tempo anch'io accetterò questa strana cultura del tutto diversa da come ce la immaginiamo. Spero.